I.I.S. J.C. Maxwell

InformaticaLiceo Scienze ApplicateBiotecnologie
TelecomunicazioniLiceo Economico SocialeEnergia

I.I.S. J.C. Maxwell

InformaticaLiceo Scienze ApplicateBiotecnologie
TelecomunicazioniLiceo Economico SocialeEnergia

Il ricordo svanisce, non la memoria

di Alessandro Zangrandi, Denise Tinaglia e Fabio Pinzarrone - 5^B Info

Spesso si considera il 25 aprile come una giornata di pausa dagli impegni lavorativi o scolastici, come se fosse un sabato o una domenica qualsiasi.
A differenza di festività come il Natale o la Pasqua, a cui quasi tutti attribuiscono un significato legato alla religione, il senso della festa della Liberazione viene solitamente non colto per mera ignoranza. In realtà, il 25 aprile è per certi versi una festività molto più importante di quelle che vengono sempre celebrate: rappresenta la libertà dell’Italia.

Il 25 aprile 1945 non fu effettivamente liberata l’Italia dal nazifascismo, ma è una data simbolica della Resistenza e di tutti coloro che hanno lottato per il futuro del Paese. In quella giornata il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), un’organizzazione politico-militare che aveva lo scopo di opporsi al fascismo e all’invasione tedesca, proclamò un’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati. Venne dunque emanato l’ordine di attaccare i presidi fascisti e tedeschi prima che arrivassero gli alleati.

La Resistenza non era composta solamente da militari o persone addestrate ma tutti potevano farne parte: operai, contadini, commercianti e gente comune, come “Leletta” e “Camilla”. Proprio queste due donne sono le protagoniste dello spettacolo teatrale Un quartetto per la Resistenza, interpretato dall’attrice Sara D’Amario e diretto da François Xavier Frantz cui le nostre classi hanno assistito ieri presso il Polo del ‘900, un centro culturale a Torino.

Quest’opera pone sotto i riflettori “i legami tra i sacrifici fatti da chi ha lottato per offrirci la libertà e l’emergenza che condividiamo oggi”, ovvero il dover conservare la memoria di quel difficile periodo e di chi ha dato la vita per un’Italia libera. Lo spettacolo ha rappresentato in modo semplice ma con la giusta enfasi la vita di queste due donne e le vicende che hanno vissuto prima e dopo l’8 settembre 1943, la data in cui l’Italia passò dalla parte degli Alleati e si ritrovò a dover affrontare i tedeschi, nemici che fino ad allora aveva ospitato in quanto amici, facendoci rivivere la lotta partigiana.

L’attrice ha concluso il suo monologo con una frase dal forte impatto che teniamo a riprendere: “Il ricordo svanisce, ma non la memoria”. Spesso infatti a svanire nel nulla sono i dettagli degli eventi, ma rimane, invece, l’insieme dell’accaduto e soprattutto l’insegnamento che bisogna trarne. Non dovremmo scordare il passato e tutto ciò che ha cambiato il corso della storia per far sì che non si torni indietro, in onore di chi è caduto per amore della Patria e per garantire un futuro di Libertà.

Buon 25 aprile dalle classi 5B INFORMATICA, 5A ENERGIA

Condividi questo articolo